Gobinazzo |
Poi che piansi e poi che fui più solo nelle delizie della mia umida magione continuai i miei stavolta più affannati studi e rovelli. Profondai nelle pagine sconosciute di un ubbidito codice dei chimici.
Qui riporto i risultati che quella notte disperatissima scrissi:
dopo la diaspora delle scienze.... pochi previdero il cataclisma. Che non fu di terra ma d'etere e non di macchina ma di mente.
Il linguaggio etereo che univa le genti fu dapprima salutato come innocente legame e scambio. Ma quando si balbetta al positivo l'esito, s'apprende poi che esso trascinava ombre. E laddove non si guardava ecco cigolare le faville di una nuova babilonia.
Babilonia terrestre era devastata dalle truppe. Ed altri ad esplodersi nel caos. Ma il vero germe era in un'altra babele. Le scienze presero a dare nomi sempre più minuscoli ed a vedere l'invisibile ricamo di dio. Ma come capita estinto l'ultimo limite le catastrofi succedono. Così all'ennesima pupilla seguirà lo strappo. I nomi si rivolteranno e con essi i legami segreti delle sostanze e come si vuole nei trucchi degli dei più prestigiosi tutto muterà senza mutare.
Temo che questa silente rivota si sia già mossa e da millenni propini i propri esiti come d'un carsico oceano l'affioro di una superficiale pozzanghera.
Dunque mi premura dare una lista di consigli se non per scongiurare quanto meno per allontanare nel tempo l'insorgere della catastrofe:
1- gli uomini dovranno vestire notte e giorno copricapo azzurri muniti di girandola
2- le dame dovranno portare sempre al guinzaglio un oca da passeggio di nome Arturo
3- le stoviglie verranno abolite e sostituite da complicatissime cannucce
4- saranno minate le righe dei marciapiedi per rendere più serio il gioco del non calpestare le righe
5- sarà severamente vietato applaudirsi mentre si fa la pipì
(tratto da L'ernia e altre teorie di Gobinazzo)
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