giovedì 19 maggio 2011

Sgarbi in: la capra²


Floppissimo di Littorio Sgarbi, nei risultati auditel sembra Ferrara alle politiche, è la prova dell' ineccletticità del talento. Il talento merita di stare dove Dio gli ha ordinato di stare, è l'unico consiglio da fanciullo reazionario che mi sentirei di dare all'umile critico.



Immediata la sospensione delle cure al programma, quando invece meriterebbe una degna agonia per permettere alla cacofonia di produrre quantomeno gli errori che possano salvarla.
Infatti tra il frastuono di tesi idiote di colte banalità guizza qualche silenzio qualche inciampo degno della nobiltà dell'osceno: gli spot.
Sgarbi chiama pausa e come Mike si rilassa in una televendita su un The istantaneo, non arriva agli apogei di Luciano Rispoli ma sta nei pressi.
Lodi vanno anche alla sempre impeccabile presenza di Abramo Orlandini accompagnato dalla Capra.

Il resto è un disastro, Morgan vuole solo fare il girotondo di De Andrè (l'ha sempre sognato) ma viene malissimo.
Un vescovo sbrodola un panfocaccia teologico da rotocalco e Sgarbi nel tentativo di fingere di avere un pensiero articolato riesce pure a citare il Whitman dei baci perugina: sono contraddittorio perchè contengo moltitudini. Percortesia basta, mettetolo di notte, lontano dalla brava gente, che altrimenti si sentirebbe in obbligo a concordare con simili miserie.  



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