l'abbraccia-mucche è solo un'altra tappa che segna la superiorità del pensiero autistico. Temple Grandin da bambina era destinata, secondo i medici, a finire i suoi giorni in una casa di cura ora insegna scienze animali all’Università del Colorado (oggi ha 63 anni). Da adolescente era incapace di gestire anche la più elementare emozione oggi è luminare dell’ingegneria che ha disegnato circa metà degli allevamenti di bestiame negli Stati Uniti, con l’obiettivo di ridurre al minimo lo stress cui sono sottoposti gli animali. Dall’imbarazzo all’orgoglio per la propria condizione, come racconta a Panorama: «Senza l’autismo non avremmo forse avuto Albert Einstein o Wolfgang Amadeus Mozart. Chi pensa che abbia inventato il registratore che sta usando? Probabilmente un signore affetto da una forma più o meno lieve di autismo che invece di perdere tempo ha passato ore a cercare di risolvere il problema della riproduzione del suono».
«Durante la pubertà avevo in continuazione attacchi di panico» ricorda. «Un giorno ho visto che quando una mucca veniva stretta fra le grate per la vaccinazione, si calmava. Allora ho provato a mettermi anch’io in quel recinto, e la pressione ha calmato anche me».
Grandin aveva 18 anni quando, con due tavole di legno controllate da un cilindro ad aria compressa, costruì la prima «macchina degli abbracci», che per anni ha usato svariate volte alla settimana per calmarsi (La macchina degli abbracci è il titolo di un altro suo famoso libro). «Le persone autistiche e gli animali ragionano nello stesso modo, non usano le parole ma il linguaggio sensoriale di suoni, odori, tatto. E soprattutto immagini».
Grandin ricorda che ci sono diverse forme di autismo (gli esperti non a caso parlano di «spettro autistico»). Alcune persone ricordano ogni parola che hanno letto, come accadeva a Kim Peek, l’«idiot savant» appena morto che era stato preso a modello da Dustin Hoffman nel celebre film Rain Man. Per la loro facilità a pensare in sagome, altri invece sono fenomeni nella matematica: l’inglese Daniel Tammet recita oltre 21 mila decimali del pi greco. Grandin ha un’incredibile memoria visiva: «È come se nel mio cervello ci fosse una gigantesca scheda grafica: ho memorie vividissime che posso riportare alla mente come videoclip, prima appare l’immagine, poi, se voglio, faccio partire il file audio».
Durante la chiacchierata con Panorama Grandin talvolta esclama: «Perché mi fai domande così astratte? Io non ragiono così. Googlami!». In che senso? «Usami come Google: di’ una parola e io traduco in immagini cosa mi viene in mente». Va bene: responsabilità… «Vedo persone che hanno fatto cose sbagliate e ne hanno pagato le conseguenze: Tiger Woods, Bill Clinton». Amore… «Herbie, la Volkswagen del Maggiolino tutto matto. Mia madre che si prende cura di me…».
Per dominare i suoi attacchi di panico, che per anni hanno provocato crisi colitiche che le permettevano di mangiare solo yogurt, Grandin da 30 anni prende una dose minima di antidepressivi. Ma per domare le paure delle mucche ha disegnato allevamenti che prendono spunto dal comportamento naturale degli animali. «Le mucche hanno un ampio spettro visivo e tendono a essere spaventate da suoni e ombre, che vanno tenuti al minimo. Anche una piccola catena fuori posto può turbarle, perché da quel che non è al suo posto in natura deriva una sensazione di pericolo. Inoltre sono più tranquille quando si muovono dentro il loro gruppo in circoli, perciò ho disegnato percorsi costellati da curve che impediscono alla mandria di vedere gli uomini che danno loro ansia».
Che poi questi percorsi portino al macello per Grandin è solo inevitabile. «Molte delle mucche per la produzione di carne non sarebbero neppure in vita se non fossero state cresciute per questo scopo. Ma non significa che debbano essere trattate in modo disumano, e non solo negli ultimi cinque minuti della loro vita, quando il livello di stress può alterare la qualità della carne».
Quest’ultimo tratto di strada Grandin lo chiama «stairway to heaven», la scalinata verso il paradiso, dalla canzone dei Led Zeppelin che tiene sempre in auto quando va di ranch in ranch: «Anche negli allevamenti meglio progettati può esserci un trattamento disumano, se chi li gestisce non segue le regole, se c’è gente che urla, che produce rumori violenti. Così ho creato un sistema per misurare proprio questi fattori». Sarà per questo che Grandin è forse l’unica persona al mondo che ha ricevuto riconoscimenti sia dalle associazioni animaliste sia dagli allevatori di bestiame di ogni continente, che la considerano un mito.
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